Cardanoincomune prova ad aggregare il centro moderato

Cardanoincomune, la lista civica nata per le elezioni 2012, ci riprova: una corsa sì all’insegna della «civicità» rivendicata due anni fa, ma che punta ad aggregare anche altre persone, magari coinvolgendo chi resta fuori dai raggruppamenti che si vanno delineando a sinistra e (più lentamente) a destra. «Ripartiamo come lista civica Cardanoincomune, ripartiamo da partecipazione, solidarietà, sussidiarietà, equità» dice la capogruppo Michela Marchese, che è stata la candidata sindaco alle elezioni amministrative del 2012 a Cardano al Campo. «Su questi valori, che sono per noi anche un metodo di lavoro, si apre la discussione». Il gruppo civico parla di «una proposta che si possa allargare ad altri» e non nasconde che – se qualcuno ancora pensava ad un’operazione del genere – è da escludere un accordo organico con altri partiti. In primis, impossibile farlo con l’attuale maggioranza: «C’è una difficoltà, una inconciliabilità di linee politiche con l’attuale coalizione di Cardano Vive, che esprime l’attuale amministrazione» dice Michela Marchese. Una inconciliabilità dovuta al fatto «che Cardano Vive si presenta con stessa la linea politica, lo stesso simbolo»Il nodo del rapporto con la componente centrista (nata dall’esperienza dei Popolari e oggi rappresentata da Cardanoincomune) è stato un po’ il centro delle lunghe trattative nelle file del Pd e della coalizione di centrosinistra, per ora arenatesi, appunto, su posizioni di chiusura al centro che hanno lasciato più di uno strascico anche dentro al Pd. In ogni caso, spazi d’accordo – telegrafano da Cardanoincomune – non ce ne sono.

Di qui, però, Cardanoincomune è pronta a ripartire, senza nascondere di avere qualche ambizione di avvicinare a sé quelle parti del centrosinistra che si sentissero poco rappresentate da Cardano Vive: «Ci veniva chiesto di diventare solo degli annessi» dice chiaro e tondo Enrico Tomasini, ex assessore nelle giunte di Mario Aspesi e ora tra i referenti del gruppo centristra venuto dall’esperienza dei Popolari. «Non crediamo di avere questo destino, crediamo invece di poter essere protagonisti. Noi crediamo di essere il perno di questo nuovo progetto, se al Pd interessa questo progetto, noi siamo pronti a mettere intorno ad un progetto tutte le persone di buona volontà, di qualunque provenienza». Assai difficile pensare al Pd che si presenta alla porta di una lista civica che sfida il resto del centrosinistra, meno impossibile forse pensare a qualche transfuga dalle file del centrosinistra. Guardando al campo del centrodestra, invece, Michela Marchese non nasconde qualche simpatia per i colleghi d’opposizione («Proficuo il dialogo con GiovaneCardano, sia Iametti e Colucci, la parte confluita in Nuovo Centro Destra»), ma mette in chiaro che non si valuta nessuna apertura ai partiti e a gruppi «legati a posizioni estreme», cioè fuori dall’area centrista (quindi tanto Forza Italia quanto Lega Nord).

Quindi, come si muoverà Cardanoincomune? La linea è illustrata da Tomasini: «Al momento non prevediamo possibilità che non sia Cardanoincomune a esprimere il sindaco, figura di garanzia per i valori esposti. Con chiunque abbiamo parlato ad oggi, non abbiamo mai nascosto questo». Laura Clerici specifica anche che, nell’ipotesi di una discussione con altri, «c’è anche disponibilità a ridiscutere il simbolo». Insomma, la formula sarebbe: sindaco espressione centrista, coalizione – e simbolo – da discutere con chi voglia starci. Quanto al nome del candidato, nessuna intenzione di far nomi. Le riserve si scioglieranno «entro due settimane», prevedono quelli di Cardanoincomune.

Roberto Morandi – twitter @ilmorandsroberto.morandi@varesenews.it

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