Dopo Laura Prati, il centrosinistra a un passo dalla spaccatura
Mesi di confronti serrati e di scontro più o meno esplicito, che ha attraversato (e attraversa) per primo il Pd: i democratici si sono espressi con le primarie (o meglio, una “consultazione” interna, fatta per spegnere il rogo senza esplicitare lo scontro) che un mese fa hanno indicato in Angelo Bellora il candidato, nella sfida con Andrea Franzioni. Il margine a favore di Bellora sul giovane assessore uscente alla cultura, però, ha più che altro riacceso lo scontro più forte che mai, dando forza all’ala centrista del Pd (che a Cardano ha visto prevalere una maggioranza renziana, che esprime il segretario Luigi Dozio) e contemporaneamente scavando più profondo il solco con la coalizione di Cardano Vive, tutta raccolta intorno alla giunta attuale, che sostiene la necessità di andare avanti con la formula più orientata a sinistra (Pd+Sel+Idv+Rifondazione) senza troppi cedimenti al centro, come avvenne nelle agitatissime elezioni del 2012, tra primarie all’ultimo voto e volantini anonimi contro Laura Prati. «Era il progetto di Laura, non si può voltarle le spalle andando con chi l’ha combattuta nel 2012», si dice spesso a sinistra, riferendosi all’allargamento al centro e all’accordo con i Popolari di Cardanoincomune. L’ha scritto qualche settimana fa anche il figlio di Prati, Massimo Poliseno, in un post su Facebook poi rilanciatissimo sui social, lo si scrive ancora adesso sulla bacheca di Laura Prati, in qualche post e commento. Anche se accuratamente evitata in pubblico, la parola «tradimento» è usata assai spesso: una categoria – quella morale – che evidentemente lascia poco spazio anche alle mediazioni.
Ma al di là dei richiami più o meno insistiti alla memoria di Laura Prati, la questione resta anche politica: venerdì scorso Bellora era fiducioso nella possibilità di tenere insieme il centrosinistra allargato (dalla sinistra agli ex Popolari di Enrico Tomasini), formula considerata necessaria nella realtà cardanese. E se già solo l’ipotesi di un accordo troppo aperto al centro rimaneva per alcuni inaccettabile, a far precipitare negli ultimi giorni la situazione c’è stata anche la notizia del sostegno di Vincenzo Colucci – volto del centrodestra locale – a Cardanoincomune, la lista dei Popolari. Risultato? L’ipotesi di due liste contrapposte torna a prendere corpo: sinistra da un lato, capitanata dall’ex giunta, dall’altro il Pd “ufficiale” e i Popolari. «Una lista alternativa è già pressoché pronta, avendo alle spalle un’esperienza amministrativa», dice – quasi rassegnato – anche Andrea Franzioni, il giovane assessore che lo scorso anno è stato sindaco facente funzioni dopo il ferimento e poi la morte di Laura Prati e che, anche da iscritto al Pd, ha tentato di fare da “pontiere” tra i due schieramenti (tanto che oggi tende a escludere una sua partecipazione diretta a qualunque lista, se si arrivasse ad una rottura). «Tutti stanno comunque lavorando per raggiungere l’unità», aggiunge ancora Franzioni.
Cardano ha poco meno di 15mila abitanti (si va al voto con turno unico) ma ovviamente la partita è tutt’altro che locale: per il Pd, una spaccatura definitiva nella città di Laura Prati – che del Pd provinciale era presidente – sarebbe un problema notevole, anche per la segreteria provinciale.