Lotti: "Questa è la mia casa e ci metterò la mia anima"

Mario LottiSi chiama Mario Lotti il candidato che sfiderà Matteo Luigi Bianchi e ha scelto una piazza “virtuale” ma molto affollata, quella del web, per farsi conoscere. Comunicazione massiccia e social è questa la via battuta da Lotti per divulgare e promuovere le idee sue e della sua lista: Morazzone Bene Comune, con il risultato che di lui si sa già molto a soli pochi giorni dalla presentazione (quella ufficiale è prevista per sabato 12 aprile).
Ecco cosa scrive di sè: “Sono nato il 23 luglio 1974, mi sono laureato in giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano e dopo la laurea ho iniziato a svolgere la professione di avvocato.
Sono ora titolare, insieme ad altri quattro colleghi, di uno studio di giuslavoristi, all’interno del quale mi occupo, in particolare, di diritto sindacale e di diritto del lavoro.
Da molti anni dedico parte del mio tempo alla tutela giuridica dei migranti.
Adoro leggere, fare lunghe passeggiate in montagna e stare con la mia famiglia  (Lotti vive a Morazzone con la sua compagna e il suo bambino ed è in attesa di un secondo figlio che nascerà tra poche settimane ndr).
Da sempre interessato alla politica ho deciso di esercitare il mio diritto di cittadinanza attiva, esponendomi in prima persona con la candidatura alla carica di primo cittadino.
Ritengo infatti che occorra dare un segno di discontinuità rispetto all’azione dell’attuale maggioranza, poco attenta a temi fondamentali quali quello della tutela del territorio, della integrazione, della condivisione e della partecipazione attiva alla vita pubblica.  In tale prospettiva, per perseguire il fine della buona amministrazione e per garantire la tutela del bene e dei beni comuni, il mio impegno amministrativo vuole essere finalizzato:
– a valorizzare aree di socializzazione e di aggregazione per i più giovani, come quella di via Leonardo da Vinci, oggi abbandonata a un triste degrado;
– ad adottare politiche del territorio realmente rispettose dell’ambiente e concretamente ispirate al contrasto del consumo di suolo (così stigmatizzando iniziative, passate purtroppo inosservate o quasi, come quella connesse alle aree di trasformazione del Roccolo e di via Pagliate);
– a favorire l’integrazione sociale e la tutela delle fasce più deboli attraverso iniziative quali la reintroduzione del mediatore culturale e il rafforzamento della presenza della figura dell’assistente sociale;
– a promuovere l’esercizio effettivo della cittadinanza attiva, anche attraverso l’istituzionalizzazione del “Consiglio Comunale Aperto”.
– a restituire alla collettività aree pubbliche, di fatto privatizzate, come quella dei “campetti”.
Sono convinto che tali priorità, lontane dalla visione politica dell’attuale maggioranza, possano essere perseguite nell’interesse della collettività e nel rispetto delle pur limitate risorse di bilancio”.
E ancora: “Perché ho aderito all’appello di Morazzone Bene Comune? Sono qui perché è casa mia (politica, si intende!) e perché non ne ho mai avuto un’altra. E non ne vorrei un’altra . Sono qui perché sono un democratico (militante del Partito democratico) sono qui perché mi riconosco nei valori della sinistra e del centrosinistra. Sono qui perché il “Preambolo politico della Lista Morazzone Bene Comune ” avrei potuto scriverlo anch’io, come ciascuno del numeroso gruppo fondativo. Sono qui perchè qui trova coerentemente sbocco la mia militanza pacifista, il mio impegno ambientalista, la mia modesta testimonianza di solidarietà verso chi si trova a vivere ai margini di questa società. Sono qui perchè qui, come nel PD, ho trovato la sintesi più corretta tra il mio essere credente e laico insieme, senza ipocrisie e senza “obiezioni di coscienza”. Qui trova l’approdo corretto l’attenzione che ho per Morazzone e Varese che, dopo Salerno, mi hanno dato e preso il meglio che ho”.

 

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