Castronno, Luciano Grandi ci riprova

Luciano GrandiLuciano Grandi ha sciolto la riserva. Sarà lui il candidato sindaco della lista portacolori di Lega Nord e indipendenti, che correrà da sola, senza alleanze all’interno del centrodestra, smentendo le voci e le prese di posizione circolate nei giorni scorsi: «Andiamo da soli con lo stesso gruppo di 5 anni fa – spiega Grandi -. È stata un’esperienza positiva, vissuta in un periodo complesso per tante ragioni, economiche e sociali soprattutto. Andiamo ancora da soli, per conto nostro, senza cercare alleanze o unioni complicate. In queste settimane ho parlato con tante persone, per cercare di capire cosa si stesse muovendo e quali fossero le intenzioni. Serve essere moderati e non pensare di poter compilare un libro dei sogni, per il quale non ci sono soldi nè risorse». Grandi, 58 anni, pensionato dopo 40 anni di lavoro in fabbrica, gli ultimi due dei quali passati in cassa integrazione, ha deciso di riprovarci dopo aver titubato un po’: «Non perchè ho qualcosa da rimproverare a me o alla mia squadra – spiega -, ma piuttosto perchè con queste leggi e con questo patto di stabilità noi sindaci abbiamo le mani legate. Abbiamo cercato di risparmiare, di aiutare i più in difficoltà, ma tra la burocrazia che mette continui bastoni tra le ruote e la mancanza di risorse è stato difficile programmare anche il più semplice degli interventi: anche tappare le buche per strada è complicato, figurarsi pensare ad altro». Tra i sogni rimasti nel cassetto c’è quello di dare un futuro a Villa Puricelli, vero gioiello che rischia di essere rovinato per sempre dall’incuria e dalla mancanza di fondi: «In questi anni ho provato a stimolare l’interesse verso questa struttura di pregio, ma non siamo andati oltre la presentazione di tre progetti che non hanno sfortunatamente portato a nulla. Mettere a posto la villa costa troppo, o troviamo qualche finanziamento pubblico o privato, oppure rischiamo veramente di vederla cadere a pezzi».

Una risposta a “Castronno, Luciano Grandi ci riprova

  1. MARISA

    Sono delusa dall’amministrazione Grandi e quindi non rivoterò per il borgomastro uscente.
    Vorrei però stigmatizzare le,a mio modo di vedere, farneticanti dichiarazioni del leghista ultraceltico Dal Ferro Alfredo che,attraverso facebook e qui, prende spunto dalle elezioni per far propaganda ideologico-xenofoba.
    L’anticomunismo del sig.Alfredo, pur fuori tempo massimo dalla storia (dove sono i comunisti, in Italia e nel mondo? l’amico del Berlusca, il russo Putin ,dove viene collocato visto che è stato plurivotato?) attinge a frasi e preceoncetti di vecchia propaganda (le regioni rosse, i sindacati che didendono i fannulloni,il Sud zavorra d’Italia) neppure in line a con l’attualità della Lega. Il suo capataz Salvini, un ragazzotto da curva sud,la mette almeno sul piano elevato(?)del no-euro. Per l’Alfredo viviamo,grazie a Maroni, in un bengodi del Nord; dimentica.l’Alfredo,che il Maroni,che aveva vinto grazie anche allo slogan delle tasse ce le teniamo noi (il famoso 75%),nula ha fatto nè in termimi di pulizia,vedi scandali Expo,nè in termini di viabilità(vedi Arcisate-Stabio e pedemontana),tranne che un esperimento sugli ambulatori aperti (vedremo).
    Dimentica l’Alfredo che il borgomastro di Varese,al secondo mandato,passerà alla storia per non aver fatto nulla,tranne,forse,un contestatissimo parcheggio alla prima cappella,mentre la caserma Garibaldi è lì per cadere,il castello di Belforte cade,la viabilità è un casino.il teatro è in untendone,villa Milius è chiusa come l’ex seminario di Masnago,la Schiranna è una zanzariera,l’università vive una sua vita stentata,eccetera.
    Se il modello è questo,caro il mio signor Alfredo,meglio le regioni osse, dove ho visssuto per 30 anni, dove la socialità,l’assistenza sono un vanto,dove il turismo è una grande risorsa anche occupazionale,dove non misono mai sentito oppresso per non avendo nessuna tessera in tasca,
    La verità è che la Lega è un fallimento storico,un ‘idea sprecata da affaristi grandi e piccoli,che stando al governo non ha fatto fare un passo in avanti nè al Nord nè all’Italia.
    Infine, ricordo che la cortina di ferro è da tanti anni che non c’è più,caro Dal Ferro!

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