Casciago, tre candidati sindaco a confronto in redazione

Un clima elettorale pacato, tre candidati che non si danno stilettate, ma nemmeno carezze, programmi simili, ma un’impostazione generale inevitabilmente diversa. Abbiamo messo allo stesso tavolo Giancarlo Garavaglia (Vivere Casciago Morosolo), Stefano Chiesa (Casciago Cambia) e Andrea Zanotti (La Civica) per capire meglio cosa vogliono fare del loro paese se diventeranno sindaco.

PRESENTAZIONI

Giancarlo GaravagliaGiancarlo Garavaglia, 60 anni, esodato da un anno, ex bancario, consigliere per 5 anni con delega a Industria e Ricerca di finanziamenti, sposato e padre di due figli

Stefano ChiesaStefano Chiesa, 48 anni, bancario, consigliere comunale uscente, assessore a Sport e Cultura dal 90 al 94 e dal 2004 al 2009, consigliere comunale dal 95 al 99 e dal 99 al 2004, celibe

Andrea ZanottiAndrea Zanotti, 40 anni, avvocato, sposato e padre di un figlio, sindaco dal 2004 al 2009, consigliere comunale di minoranza uscente, prima consigliere comunale di maggioranza dal 1999 al 2004
GIOVANI, ASSOCIAZIONI E COMUNITÀ

Casciago. Garavaglia: «Nel programma abbiamo messo come fulcro la partecipazione attiva della cittadinanza alla vita del paese, vogliamo ascoltare le esigenze di tutti: giovani, associazioni e anziani. Prevediamo un tavolo giovani per dare spazio alle iniziative, che poi il Comune aiuterà. Vorremmo creare zone wifi, un’aula studi fruibile. Per ragazzi e bambini vogliamo istituire il consiglio comunale dei ragazzi. Rinunciando alle indennità vogliamo creare un fondo per favorire start up da attivare, con garanzia bancaria e accesso al credito. Per le associazioni vogliamo creare un legame tra loro, e soprattutto vogliamo ascoltare e sostenerle concretamente».

. Chiesa: «Da assessore mi sono occupato del tema. La biblioteca era stata rimessa in pista quando ero assessore, ed è un servizio importante per tutte le età. Per l’internet point eravamo pronti a realizzarlo con tanto di delibera, ma non è stato fatto in questi anni. La sala studio è difficile da gestire. In questi cinque anni si è andati indietro. Per le associazioni tutti vogliono aggregare, ma non è stato fatto. Non si sono ascoltate le istanze di molte realtà, per esempio quella della Casmo, che avrebbe soldi per fare un campo d’allenamento, ma non è stata soddisfatta dal Comune. In questi anni non si sono aiutate le realtà associative: noi vogliamo farlo e pensiamo anche ad un calendario di eventi e a momenti di confronto».

. Zanotti: «La comunità è l’insieme di tutto ciò che c’è in un comune. Il mondo dell’associazionismo è un mondo in cui credo: il Comune deve far crescere le realtà che ha sul territorio. L’esempio della Pro Loco, nata quando ero sindaco, è l’esempio chiave, ma anche Anni Verdi. Il Comune deve farsi parte diligente e aiutare a formare e far nascere realtà nuove, dando spazi e ascolto, ma anche agendo concretamente: la Pro Loco ad esempio ha bisogno di un magazzino, troveremo il modo per soddisfare la richiesta. Le realtà sportive ci sono, insegnano valori e sono realtà importanti che vanno sostenute, anche se i fondi sono pochi e si sa. Per intercettare i giovani si deve partire dai bambini, dal un sistema educativo completo che formi un’identità e un senso di comunità condivisa. Tutto il sistema educativo va aiutato e promosso, dall’asilo nido alle scuole medie, passando dalla scuola materna e dalle elementari. In più vanno aiutati i ragazzi ad apprezzare l’estero oltre al territorio, con i gemellaggi: mischiamoci, forti delle nostre radici».

IL RUOLO DEL SINDACO

foto 3. Chiesa: «Se diverrò sindaco mi sono dato l’impegno di farlo a tempo pieno: prenderò l’aspettativa e sarò un sindaco presente. Per Casciago basterebbe un sindaco part time, se funzionasse la macchina comunale: al momento non funziona tutto alla perfezione e quindi ci dovrò essere per rimettere in sesto le cose, sia come comunicazione interna che verso l’esterno. Negli anni precedenti è mancata una presenza fisica in paese: il sindaco deve   controllare e vedere cosa succede e cosa non va. Il sindaco deve essere coordinatore e responsabile, deve far lavorare i propri consiglieri in modo adeguato, senza essere padre e padrone, coinvolgendo tutti, sia i candidati consiglieri sia chi aiuterà da fuori».

. Zanotti: «Ci voglio mettere impegno e dedizione, ma secondo me in un Comune come il nostro il sindaco deve poter fare anche altro. Il sindaco da solo non va da nessuna parte: deve lavorare con consiglieri, assessori e dipendenti che devono lavorare anche a fronte dello stipendio che prendono. Il sindaco deve lavorare, controllare e stimolare. Per me ci vogliono persone con esperienza amministrativa o con esperienza di vita che aiutino e in lista le ho trovate. Il sindaco poi deve fare tutto, dallo spazzare la neve a tante altre cose: sono pezze che si mettono perchè si tiene al bene del proprio paese».

. Garavaglia: «Non so quanto tempo bisogna dedicare al Comune, ma il sindaco ha un ruolo importante e la sua presenza è necessaria. Nel fare la squadra ho cercato persone competenti, il sindaco deve essere il sindaco di tutti, anche della minoranza: troppo spesso la dinamica maggioranza/minoranza è limitante, vorrei coinvolgere l’opposizione magari nelle commissioni di quartiere e nei tavoli che vorremmo istituire, nell’ottica della collaborazione per il bene di Casciago. Io se vinco farò il sindaco per 5 anni, augurandomi che nella mia lista nasca il sindaco del futuro».

PREGI E DIFETTI DEI RIVALI

. Zanotti: «Garavaglia per 5 anni è stato davanti a me e non ha mai parlato, ma è un galantuomo, forse è stato troppo riservato in questi cinque anni; Chiesa ha un difetto principale: è un testone. Il suo pregio è che è costante in quello che fa»

. Chiesa: «Zanotti ha il difetto che cambia compagno di cordata ogni 5 anni, il pregio è che ha a cuore il paese; Garavaglia in 5 anni l’ho conosciuto poco, le idee di partecipazione sono un po’ vecchie e la sua amministrazione non ha fatto quello che ha scritto nel programma, il pregio è di essere andato via dalla banca (ironico) ed essersi messo in gioco in prima persona».

. Garavaglia: «I pregi si vedono, tengono al loro paese altrimenti non si sarebbero messi in gioco. Chiesa a volte non lo capisco quando parla, ma trovare difetti veri è difficile. In 5 anni ho apprezzato la correttezza di entrambi».

IL FUTURO DEL PAESE

foto 4. Zanotti: «È difficile da prevedere, Casciago è un numero nella globalità. Io ho l’auspicio che Casciago rimanga il paese che è, con le realtà che ci sono e le identità forti delle sue componenti di Casciago, Morosolo e Casarico, con i servizi e con la differenziazione da Varese. La legge ci impone e la realtà ci dice di parlare di più coi Comuni vicini, per il buon senso e per la vicinanza con chi ha le nostre stesse problematiche. Abbiamo numeri, bilancio e capacità professionali da mettere sul piatto. Insieme a questo va mantenuto il tessuto urbano del Comune, così come previsto dal Pgt approvato che ha elementi positivi, ma ha una pericolosità intrinseca di relazioni col privato che può complicare le cose».

Chiesa: «Io non ho compreso la filosofia del Pgt: non è stato partecipato, non è stato condiviso, si è persa la finalità originaria che vuole i cittadini a decidere il futuro del proprio territorio. Io voglio cambiare Casciago, perchè con le gestioni precedenti abbiamo fatto passi indietro. Le opere pubbliche fatte hanno creato problemi, contenziosi onerosi, si è perso l’asilo nido, sono aumentate le tasse con disagi subiti dai cittadini. Bisogna guardare al futuro mettendo a posto gli errori del passato. Opere non se ne possono fare, sui programmi si può sognare o mettere specchietti per le allodole, oppure promettere cose concrete: marciapiedi, manutenzioni. Vanno mantenuti i servizi e valorizzati, partendo dalle scuole collaborando con genitori e insegnanti. Casciago cambia perchè i cittadini vogliono cambiare».

Garavaglia: «La legge ci impone associazioni di servizio coi Comuni vicini, per cui servirà ripensare alcune cose per mantenere alto il livello del servizio stesso. Avvicinarsi a Luvinate, Barasso e Comerio ha più senso di pensare ad avvicinarsi a Varese, che ci fagociterebbe. Nel programma abbiamo voluto mettere un’amministrazione che partecipi alla vita del Comune. Casciago è bella, non ci sono tanti fondi, ma va reso sempre più vivibile. Il Pgt è in linea con questa filosofia, non stravolge il territorio anche grazie a Dario Zanetti che ha fatto un lavoro egregio (riconosciuto anche dagli altri due candidati, ndr)».

UNA DOMANDA DA CANDIDATO A CANDIDATO

Garavaglia a Zanotti e Chiesa: Con voi Casciago cambia o si rinnova?
. Zanotti: «Io voglio cambiare stile amministrativo dedicare attenzione, esserci, prendere posizione. Il paese deve essere mantenuto, migliorato: ma serve cambiare lo stile. Noi non amministriamo facendoci dire cosa fare dai partiti, ci mettiamo il nostro impegno».
. Chiesa: «In questi cinque anni non si è rinnovato, vogliamo cambiare rispetto alla gestione precedente, scegliere le priorità dei cittadini, far funzionare quello che c’è senza voli pindarici. Cambiare sia il modo di fare il sindaco di Brovedani padre padrone, sia quello assente di Maroni, sia quello di chi ha lasciato debiti e opere poco apprezzate dai cittadini».

Chiesa a Garavaglia: Pensate che nel vostro programma ci siano le cose che servono al paese?
. Garavaglia: «Le priorità sono quelle del mantenimento del patrimonio e del territorio comunale, considerando che le casse del comune non consentono grandi margini di manovra. Per me a fronte di ciò, dovendo gestire i pochi soldi come un buon padre di famiglia, credo che serva partecipazione e coinvolgimento, e le commissioni di quartiere sono un obiettivo che va in questo senso. La politica deve andare dalla gente, se la gente non va dalla politica».

Chiesa a Zanotti: Nel programma vedo progetti onerosi, opere che costano tanto e possono portare a debiti come le vecchie opere proposte dalle vecchie amministrazioni Brovedani. Si vuole tornare indietro?
. Zanotti: «Nella giunta Brovedani ero capogruppo, non ero in giunta. Quando ho fatto il sindaco ho realizzato il programma, piazza Cavour e via Tividino comprese, quelle che la gente ha votato. Nel mio mandato ho cominciato opere e le ho finite: una scuola nuova, sistemazioni delle altre scuole e di sant’Eusebio per citarne alcune. Nel mondo perfetto i lavori a stazione e piazza sarebbero finiti nei tempi giusti e non ci sarebbero stati contenziosi, ma il mondo perfetto ahimè non esiste».

Zanotti a Chiesa: Come è cambiato fare l’amministratore negli anni tra Castelbarco, Baroni fino ad arrivare ad oggi?
. Chiesa: «Cè un’impostazione diversa, ai tempi c’erano più soldi, si potevano fare cose, anche se si sono perse occasioni. Alla fine ci troviamo con questioni irrisolte, per esempio il circolo che è ancora lì abbandonato. E’ mancato un salto in avanti, si sono fatti passi indietro anche a causa di errori e cambi di squadra decisi per scelte personalistiche».

Zanotti a Garavaglia: Voi siete la continuità della vecchia ammnistrazione o no?
. Garavaglia: «Io sono disposto ad accettare critiche rivolte all’amministrazione Maroni, nella lista ci sono 5 persone più me stesso che hanno fatto parte della maggioranza uscente, persone necessarie per l’esperienza pregressa. Di nuovo c’è la natura civica della lista stessa, non ci sono più gli esponenti dei partiti nè i loghi. Non disconosco niente, qualcosa di buono abbiamo fatto anche noi, ma la logica è diversa, c’è un gruppo coeso, unito dal programma».

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