Alessandra Majorana, una donna nella "casa di tutti"


Alessandra Majorana, classe 1966, è una dei quattro candidati in lizza per diventare sindaco di Induno Olona: a sostenerla è la lista civica “La casa di Tutti” .

Majorana è sposata con Fabio e ha due figlie.  Abita ora a Varese ma è indunese di nascita e per storia famigliare: la via che passa sotto le scuole di Induno è dedicata alla sua bisnonna, Maria Croci Majorana, che è stata la “Maestra del paese”. «Mio nonno mi ha ricordato anche che i ragazzi, quando partivano per la guerra, andavano a salutare la maestra. Mio nonno peraltro è stato uno dei fautori della rinascita di Induno come comune»

Nel 1999, mentre aspettava la sua prima figlia, fece campagna elettorale come candidato sindaco per Forza Italia: in quell’occasione vinse Carlo Crosti, «Per 71 voti» ma rimase come capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale, e diventò capogruppo del gruppo di maggioranza in comunità montana della Valceresio, all’epoca della presidenza Marsico. Nelle ultime due non si è più presentata, e ora ritorna come candidato sindaco in una lista dall’evocativo nome “La Casa di Tutti”.

Alessandra Majorana, nella vita, è avvocato civilista a Varese: si occupa principalmente di diritto commerciale e bancario e da circa due anni anche di responsabilità medica. «La scelta di chiamare la lista La Casa di Tutti è pensata da me – spiega la candidata –  Mi è venuto in mente con un tema di terza elementare, dopo una visita in municipio. La mia conclusione fu, da bambina “Oggi ho capito che il comune è la casa di tutti” e nella sua semplicità di bambina, mi sembra un concetto che valga anche oggi».

La lista è dichiaratamente espressione dei valori del centrodestra: «A differenza di altre liste non ha voluto trincerarsi dietro simboli civici ma ha avuto il coraggio di mostrare i partiti – Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia – più un terzo di candidati indipendenti». Tra loro ci sono per esempio Rosa Ferrazzi, che fu vicesindaco nella giunta Crosti e che ha costruito proprio da li la sua stima e amicizia per la allora consigliera di minoranza, o Roberto Minidio che è segretario della Lega Nord di Induno Olona.

«Il motivo per cui mi presento è che ho accolto un invito di amici: una situazione che mi ha lusingato soprattutto per il fatto che in alcuni casi, come per la professoressa Ferrazzi, erano stati prima degli avversari politici»

A proposito delle sue prime mosse da sindaco, Majorana segnala: «Qui come sa c’è un grosso problema, quello della ferrovia Arcisate – Stabio. La prima cosa che farei un volta eletta è una immediata azione giudiziaria, oltre ad una azione dimostrativa, offrendomi di mettermi a capo dei sindaci della valle che hanno lo stesso problema. Sarà una deformazione professionale, ma sono stupita che nessuno abbia pensato a questo, forse pensando che il comune non abbia alcune legittimazione attiva. Invece io la penso diversamente».

Il secondo provvedimento che ritiene urgente è «Una ricognizione tempestiva dei bisogni dei cittadini in stato di difficoltà, informando di tutti i rimedi che la Regione riserva. Io non so quanti cittadini indunesi per esempio conoscano l’opportunità dei voucher sociosanitari, di quelli per i genitori separati, per le donne vittime di violenza,  la dote lavoro o la “dote comune” che consente ai comuni di effettuare stages e tirocini per disoccupati o inoccupati over50. L’informatore comunale deve non mostrare cosa il comune ha fatto, ma cosa i cittadini possano fare. Questa ritengo sia un’emergenza assoluta, al pari della ferrovia»

Il programma della lista “La Casa di tutti”

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