Rossi: "Il Paese ha bisogno di persone che conoscono Mesenzana"

rossi alberto«Mi chiamo Alberto Rossi, sono diplomato in ragioneria e impiegato presso l’ufficio sicurezza prevenzione e protezione di una grossa azienda della Valcuvia. Mi considero un conoscitore della storia del mio Paese, non solo perché sono figlio, nipote e pronipote di mesenzanesi ma perché amo visceralmente Mesenzana. La mia esperienza amministrativa si perde nella notte dei tempi in quanto posso vantare un passato di 13 anni come consigliere comunale, 08 anni come assessore e 10 come sindaco del comune di Mesenzana, nel frattempo ho coperto la carica di Presidente della Cooperativa economica di Mesenzana (10 anni) e per otto anni sono stato consigliere e membro del direttivo dell’Unione Cooperative della Provincia di Varese e consigliere regionale di Confcooperative oltre che membro della giunta di Federconsumo Lombardia».

Perché ha deciso di candidarsi?
«Ho deciso di candidarmi perché ho notato che in questi ultimi anni Mesenzana era diventato un Paese dormitorio, le opere in corso si erano arenate, i piccoli benefit che l’amministrazione elargiva ai suoi cittadini, azzerati; le manutenzioni non venivano eseguite, non c’erano idee e la macchina amministrativa – burocratica si accentrava tutto ed alla fine non deliberava niente; in buona sostanza il “grido” del cittadino veniva sempre e comunque inascoltato. Ultimo solo in ordine di tempo il volere caparbio di voler svendere il nostro Paese fondendolo con altri che niente hanno a che fare con il nostro vivere quotidiano».

Quali sono le priorità per il paese?
«Il Paese ha bisogno di persone che conoscono Mesenzana, non solo perché ci vivono o ci passano con la macchina ma perché nel corso degli anni si sono impegnati lavorando gratuitamente in associazioni ed amministrazione come lo sono la maggior parte dei miei consiglieri. Questo porta a capire il volere dei cittadini e come detto nel nostro programma vogliamo ascoltare e poi agire e lo strumento da noi ideato con la costituzione dell’organo consultivo del Gran Consiglio potrà dare ottimi frutti. Comunque già da subito (se i cittadini ne saranno concordi), vorremmo impegnarci per terminare la scuola materna ed entro l’anno dare vita alla rotatoria in località Malpensata ed infine poter riaprire il piccolo negozio di alimentari sito nell’ ex palazzo comunale (magari con un progetto “GAS” gruppi di acquisto solidale o con il modello “a km zero”, oltre la possibilità di chiudere e riscaldare durante l’inverno l’area Giacomo Giani sita in piazza perché Mesenzana non ha un posto pubblico per gli eventi, luogo che vorremmo illuminare maggiormente per renderlo più sicuro. In mente abbiamo già un progetto di fattibilità a spesa ridottissima. Non dimentichiamo associazioni, scuola e marketing territoriale che sono fra i nostri obbiettivi di rilancio».

Come vede il paese tra 5 anni?
«Vedo una Mesenzana viva dove i cittadini saranno fieri di abitare in questa grande e risorta Mesenzana».

In che modo sta conducendo la campagna elettorale?
«In modo tradizionale andando a parlare con le persone e soprattutto senza denigrare i nostri avversari di lista che dopo tutto sono armati anche loro di buone intenzioni anche se qualche loro fiancheggiatore sprizza veleno da tutti i pori. Questo non fa e farà certo bene alla comunità».

Quale sarà il primo provvedimento che prenderà non appena diventato sindaco?
«Non posso dirlo ora perché non sono ancora sindaco in quanto avrò bisogno del sostegno dei miei cittadini per ricoprire tale carica, comunque i provvedimenti sono ben spiegati nel nostro programma».

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