«Ho deciso di candidarmi perché ritengo che una figura femminile con una qualificazione professionale adeguata, possa rappresentare un nuovo modo di fare politica ad Uboldo». Desirè Pagani è la candidata sindaco di “Vota il cambiamento – Lista Rosa”: avvocato e uboldese spiega così la propria scelta di correre alle prossime elezioni amministrative: «

Sulle linee programmatiche della sua lista la Pagani spiega che si deve «Anzitutto, valorizzare i dipendenti comunali per migliorare sempre più i servizi offerti al cittadino, istituire con la collaborazione di associazioni di categoria (artigiani, ordine Avvocati, Ordine Architetti e Ingegneri, commercialisti) lo “sportello del cittadino” punto di riferimento per l’orientamento e la soluzione gratuita di varie problematiche. Ridurre i costi della politica, intesa non tanto come eliminazione degli assessori, quanto come una “drastica” diminuzione delle indennità percepite dal Sindaco e dalla Giunta Comunale. Attivare una politica di sostegno alle numerose attività commerciali presenti sul nostro territorio, NO a nuovi centri commerciali a Uboldo. Ricercare finanziamenti regionali, Europei e privati per una sede da destinare a soggetti diversamente abili, sostenendo il progetto di un centro diurno. Creare anche mediante il Car sharing un servizio di trasporto pubblico per anziani e altre fasce deboli, convenzionato anche con altri comuni limitrofi. Siglare convenzioni con le importanti aziende del paese per favorire l’ingresso al mondo del lavoro agli studenti residenti con titoli di studio qualificati (laurea, diplomi di specializzazione ecc. ). Ricercare forme di finanziamento, anche mediante project financing, per realizzare il nostro sogno… Una bellissima piscina Comunale. E … con un po’ di creatività molto altro ancora».

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«La parola SINDACO ha origini greche ed è composta da due parole: “insieme” e “giustizia”. Un Sindaco è, quindi, colui che amministra in modo giusto – interviene la Pagani -. Amministrare in modo giusto significa garantire equità ad ogni cittadino, renderlo protagonista delle scelte e far sì che, da osservatore e fruitore di servizi, diventi protagonista della vita quotidiana. Vuol dire mettere da parte favoritismi e gestione personalistica dei servizi. Vuol dire mettere da parte visibilità e successi personali ed abbattere le barriere esistenti tra cittadinanza ed Amministrazione».