Marco Cavallin, a Induno il più giovane è il candidato della continuità

Marco CavallinE’ il più giovane, ma rappresenta la compagine “più longeva” di Induno: Viviamo Induno Olona, quella che ha fino a qui sostenuto il sindaco uscente, Maria Angela Bianchi.

Marco Cavallin, classe 1972, è il più giovane dei quattro candidati.  Sposato con Raffaella, ha due figli Cloe (che ha 10 anni) e Federico (che ne ha 9). «Mio padre era di origine veneta, è arrivato con gli scatoloni ad Induno, mentre mia madre Umbertina è una indunese doc.  Sua madre era la sarta del paese». Cavallin ha frequentato elementari e medie ad Induno, poi si è laureato in architettura al Politecnico di Milano, dove ora è anche assistente. Architetto libero professionista, è specializzato in progettazione e restauro architettonico. E’ assessore ai lavori pubblici da dieci anni: prima è stato consigliere di opposizione della giunta Crosti. La sua carriera politica indunese è iniziata a 27 anni.

Parlando del perché della sua candidatura, Cavallin risponde: «Il nostro motto è “Il futuro ha basi solide” partendo dalla compagine che ha guidato Induno negli ultimi dieci anni ci siamo detti che avevamo voglia di continuare ad occuparci di questa realtà. Per questo il nostro gruppo mi ha chiesto di assumermi il ruolo di sindaco: è una grossa responsabilità per me, perché le persone che lo compongono sono tutte competenti entusiaste e capaci. Rappresentarle per me è un onore».

Opererà in assoluta continuità con l’operato del sindaco, sicuro «Di poter fare tante cose per il nostro paese. Non partiamo da zero: è da Natale che un gruppo di circa 60 persone si trova per stendere il programma, che è il frutto di questo lungo lavoro» .  Al suo fianco c’è ancora il sindaco uscente, che pur non ricoprendo più il ruolo principale «Ha dato la sua disponibilità a far parte della lista e, speriamo, anche dell’amministrazione – continua Cavallin –  Pensiamo sia importante l’apporto delle donne, per questo siamo esattamente metà e metà, il nostro gruppo ha una media di circa 40 anni e siamo tutti indunesi. Anche questo è un tratto che ci contraddistingue»

Le prime mosse da sindaco riguardano Arcisate – Stabio e welfare: «La cosa più importante è il discorso ferrovia, un tema già affrontato in modo serio e responsabile. In particolare voglio ringraziare l’assessore Persenico, che ha seguito tutti gli sviluppi della vicenda e ha seguito i cittadini di Induno nelle problematiche connesse alla realizzazione dell’opera. E’ un opera strategica per Induno, ma la pazienza è finita. E per questo intraprenderemo tutte le azioni a tutela dei cittadini e dell’ambiente su questo fatto».

Altro problema prioritario è il lavoro: «Dopo aver ascoltato le associazioni di categoria, sono emerse tre proposte: la prima è la la riduzione delle tasse locali, sulle quali mi impegno. Poi la sburocratizzazione delle imprese. Infine, c’è l’idea di mettere a disposizione di somme per l’accesso al credito privilegiato. Infine vogliamo creare sul nostro territorio una fablab, uno spazio aperto a tutti dove attraverso l’uso di stampanti 3D si possa fare innovazione. Continueremo però con l’attenzione alla persona: questo è l’unico settore che non ha subito tagli nella nostra amministrazione».

Per quanto riguarda le opere pubbliche: «Pensiamo di acquisire l’ex circolo famigliare, ora abbandonato: vorremmo farne al piano terra il centro anziani e al primo piano un luogo di aggregazione per giovani e famiglie. Un’altra opera che abbiamo in mente è la sistemazione di via Jamoretti, che è primo impatto di Induno da Varese In questi anni abbiamo messo 4 rotatorie, ma non basta: il progetto prevede un viale alberato e delle piste ciclabili, e la riorganizzazione funzionale dei parcheggi. L’idea è di trasformarla da periferia urbana a biglietto da visita per la città».

Infine, l’ultimo pensiero va al rischio idrogeologico: «Non voglio che le pendici del Monarco diventino un rischio per la popolazione. Noi abbiamo subito un’alluvione nel 2009: abbiamo già sistemato una parte di quelle pendici, vogliamo concludere il lavoro. Perchè non voglio più avere le notti insonni degli anni precedenti».

Il programma della lista Viviamo Induno Olona

 

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