Paolo Rizzolo ci riprova
E’ stato già sindaco di Arcisate, negli anni ’90. Poi dopo tanti anni di impegno la politica dei partiti l’ha deluso, ed è rimasto in disparte. Ora ci riprova, da indipendente.
Paolo Rizzolo, 65 anni, è originario della provincia di Padova ma è arcisatese da più di trent’anni. Sposato con Daniela, ha due figli, un ragazzo e una ragazza. Rizzolo è stato per 40 anni dirigente della Coldiretti Varese: «Ero direttore del patronato». Ora, da una decina d’anni, è in pensione.
Rizzolo racconta la sua esperienza politica così: «Ho iniziato la carriera politica nel 1990, come assessore all’agricoltura in comunità montana Valceresio. Dal 1995 al 1999 sono stato sindaco di Arcisate, mentre dal 1998 al 1999 sono stato presidente della Comunità Montana. Dal 1999 al 2009 sono stato consigliere in comune ad Arcisate, dalla parte della minoranza. Dal 2002 al 2007 sono stato consigliere provinciale, capogruppo della Margherita. Nel 2009 me ne sono andato, chiudendo l’attività politica con i partiti. Da allora non sono più iscritto ad alcuna formazione». Ora riparte, ma da una lista completamente civica «Da un paio d’anni mi sono ritrovato con Dario Marelli, ancora consigliere di opposizione, dell’opportunità di fare questa lista. Poi siamo andati alla ricerca di persone in Arcisate che avessero la volontà di lavorare per il paese. Ma la cosa non è semplice: in tanti si defilano quando si tratta di impegnarsi. Ora il gruppo è un bel gruppo, fatto di giovani e meno giovani, con attività molto variegate. Francamente, però, non mi aspettavo che si ritrovassero a concorrere sette liste».
«Arcisate sta morendo economicamente ma soprattutto culturalmente – spiega Rizzolo, raccontando cosa farà nel futuro – Non ci sono novità, movimenti, iniziative culturali degne di un comune che dovrebbe essere la capitale della Valceresio. Abbiamo una biblioteca che sta letteralmente scoppiando: una delle prime cose che farò, se diventerò sindaco, sarà cercarle dei nuovi spazi. Già da sindaco proposi di far diventare il palazzo, che ora è diviso tra posta e sede dei vigili, un’unica grande biblioteca. Dopodichè, vorrò dare spazi alle associazioni per farle tornare a vivere. Poi, il comune dovrebbe tornare ad aprire alle 8… Insomma, vorremmo un comune più trasparente e in sintonia con i cittadini. L’esempio lampante di questo sono i cantieri in atto: i cittadini non hanno mai saputo niente nè di come fosse il progetto nè di come stesse procedendo. Solo una volta, perchè punzecchiato, ha riunito i cittadini per informarli. Se diventassi sindaco e i lavori non ripartissero, il giorno dopo io sarei in piazza».
Un altro problema, secondo Rizzolo, è l’isolamento di Arcisate rispetto agli altri comuni: «Se ci si unisse tutti, qualcosa si può fare. Qui continuiamo a parlare della ferrovia e della strada, ma li c’è solo una ferita devastante. Non si può lasciare in Valceresio un disastro del genere. Inoltre, ci sono servizi che fatti insieme costerebbero molto meno. In altre realtà ha funzionato, qui non ci siamo mai riusciti»