Lontana la lista di centrodestra di Alberto Saporiti con 872 voti (25,31%). 

Il riconfermato primo cittadino tira così un sospiro di sollievo: «Innanzitutto, faccio i complimenti all’altra lista civica che ha fatto bene il suo lavoro in campagna elettorale. Ha avuto molti confronti coi cittadini e fino all’ultimo non sdapevamo se saremmo stati riconfermati. È stata una vittoria al fotofinish».

«Io sono felicissimo – prosegue Andreoli -. Era una sfida aperta perché avevo rinnovato tutta la lista con una forte discontinuità. Una scelta coraggiosa, con tanti giovani che comunque ha pagato, siamo proprio soddisfatti del risultato. Adesso cambiano un po’ di prospettive, nel senso che con questa lista nuova ci sentiamo più pronti di attraversare le linee guida intraprese e promesse. La discontinuità l’abbiamo pagata ma ne vado orgoglioso. Inoltre, seppur la lista sia composta da persone di appartenenza politica trasversale, non posso nascondere la mia personale soddisfazione per il risultato alle europee raccolto a Carnago dal Partito Democratico, a cui io sono iscritto. Per me una doppia soddisfazione».

IL GRUPPO FACEBOOK CARNAGO AL VOTO

59 anni,  sposato con Donatella che lavora in psichiatria all’Ospedale di Varese, una figlia, Maddalena, che studia ingegneria al Politecnico di Milano. Laureato in medicina è medico di famiglia a Carnago dal 1981. «Non sono  un politico a tempo pieno, tutt’altro, e non vivo la politica (amministrativa) come unica possibile attività; ho il mio lavoro, la mia famiglia, i miei interessi come moltissimi di voi – spiega Andreoli -. Perché mi ricandido in questi anni difficilissimi di crisi? Non certo per interesse personale: non ho, né ho mai avuto, velleità di carriera politica fuori dal Comune, né tanto meno altre velleità. Mi ricandido perché credo nel valore dell’impegno per gli altri, credo nell’importanza del perseguire il bene comune, e soprattutto credo occorra una grande esperienza per amministrare oggi l’ente locale. Esperienza però che non deve essere tenuta per sé, ma trasferita, consegnata, nelle mani di altri, nuove leve che saranno gli amministratori di domani se voi elettori vorrete darci fiducia».