Massimo Nicora, dopo dieci anni saluta il "suo" Comune
Lo scatolone è già pronto per essere portato fuori dalla stanza che per dieci anni è stata la sua prima casa. Massimo Nicora tra poco più di un mese non sarà più il primo cittadino di Cazzago Brabbia: eletto per la prima volta nel 2004 quando aveva 31 anni, oggi ne ha 41, molti capelli bianchi in più e la voglia di andare avanti al di là del suo impegno diretto nelle elezioni del 25 maggio: «Nel 2004 quando Giancarlo Giorgetti chiese a me e a qualcun altro se ce la sentivamo di prendere le redini del Comune mi sono gettato in questa avventura con la voglia di proseguire un lavoro che già stavo portando avanti da qualche anno seguendo mio papà e il suo impegno – spiega Nicora -. Poi sono stato eletto e quasi per caso mi sono ritrovato a fare il sindaco. Nel 2009 poi ho voluto continuare con la mia testa (è stato eletto in contrapposizione alla lista messa in piedi dalla Lega Nord, che a Cazzago Brabbia aveva uno dei suoi feudi più solidi, ndr): ho voluto “fare la rivoluzione”, cambiando il modo di pensare il paese e cercando di cambiare la testa delle persone. Gli obiettivi erano cambiare e innovare: direi che li abbiamo centrati entrambi». In dieci anni sono molte le cose messe in cantiere, alcune rimaste solo idee, altre messe in pratica e realizzate: «Le tre cose a cui tengo di più sono il rilancio della scuola primaria, dotata di nuovi servizi (mensa, prescuola gratis e doposcuola a prezzi concorrenziali, corsi integrativi dedicati al territorio e altri lavori interni): ora ha una base solida e la prossima prima elementare i bambini iscritti saranno ben 18, un record per Cazzago. Poi il servizio trasporto anziani, grazie al mezzo donato da Vittorio Giorgetti, con una squadra di volontari che si è riunita ed è cresciuta: abbiamo realizzato 650 servizi, uno ogni tre giorni, che hanno risolto un bel numero di problemi a numerose famiglie. E infine la sistemazione della strada che porta dalle ghiacciaie al cimitero, un percorso storico culturale in mezzo al verde che abbiamo valorizzato». In dieci anni cambiano le persone e cambiano anche i paesi: «Credo che il paese sia migliorato. È migliorato l’approccio nei confronti del Comune come istituzione: prima c’era una sorta di timore reverenziale, di separazione tra chi era nel palazzo e gli altri. Poi anche grazie ad una concezione del volontariato contagiosa tutti si sono sentiti più coinvolti». Nicora è diventato “famoso” soprattutto perchè lui in prima persona si è messo in gioco, pulendo le strade quando serviva, rimuovendo alberi e tante altre cose, con suo padre e tanti altri concittadini volontari: «Così facendo abbiamo risparmiato un sacco di quattrini, 35 mila euro circa, cosa che ci ha permesso di non applicare la mini Imu e tenere le tasse contenute rispetto ai Comuni vicini». E il futuro da non sindaco come lo vede? «Intanto prometto che non sarò nella squadra che si presenterà alle prossime elezioni – dice Nicora -. C’è una squadra valida, con qualche uscente e molte novità, in linea con quello che abbiamo in testa di portare avanti. Il percorso che abbiamo scelto è partito da lontano, con un candidato sindaco nuovo, al di là della possibilità o meno di fare il terzo mandato: per me è meglio così, credo ci voglia ricambio a partire dal basso, dai piccoli comuni come il nostro. E poi se mi ricandidassi mia moglie mi sbatterebbe fuori di casa…Per quanto riguarda Cazzago, la via secondo me è quella di approfondire i rapporti con i comuni vicini, condividere obiettivi senza dimenticare le radici e i progetti realizzati».