Giovani e trasparenza, le proposte di "Quale futuro?"
A rompere le uova nel paniere a “Vivere Caravate” ci prova “Quale futuro?”, la lista che, dopo la tornata elettorale del 2009 in cui si presentò solo la lista del sindaco uscente Daniela Mendozza, si presenta alle amministrative del 2014 con una lista di otto persone (nessuna “quota rosa”) molto agguerrite.
Tuttavia il candidato sindaco Daniele Bucciol, 31 anni, attualmente disoccupato, tiene a precisare che non è un parvenu della politica: «Nel 2007 mi sono candidato alle elezioni provinciali con il gruppo Azione Giovani. Nel Pdl sono stato uno dei dirigenti provinciali del movimento Giovane Italia e attualmente sono membro del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni».
Daniele quale è stato il percorso politico di ” Quale futuro”?
«Come nel 2009, anche oggi a Caravate si rischiava di avere una sola lista, ci siamo proposti anche per questo. Non vogliamo che la popolazione venga informata sempre e solo a scelte fatte».
Cosa criticate dell’amministrazione uscente?
«Un esempio è il parcheggio sotto il municipio, non era necessario. Inoltre in questi anni sono state date concessioni edilizie troppe generose. A Caravate ci sono tanti, troppi, appartamenti sfitti o invenduti. C’è insomma, poca trasparenza. Un esempio è la Fondazione Carenini, un ente che in paese si occupa di assistenza agli anziani. La cittadinanza dovrebbe sapere che esiste, oggi pochi lo sanno. Poi nel consiglio di amministrazione siede un parente del candidato sindaco, che se eletto entrerà nel consiglio della Fondazione. Sono persone oneste, non lo metto in dubbio, ma almeno lo comunichino alla cittadinanza, cosicché la gente possa decidere se questo modo di fare è giusto oppure no».
E a proposito del programma di “Vivere Caravate“ cosa non vi convince?
«Ti faccio solo un paio di esempi. Vivere Caravate propone, alla voce “biblioteca”, il wi-fi gratuito nelle aree comunali: dove? Nella biblioteca che è aperta 4 ore alla settimana? È forse più opportuno rendere il servizio bibliotecario più accessibile (ad esempio creando almeno uno sportello per la prenotazione ed il ritiro dei libri) non costringendo chi vorrebbe usufruirne ad andare in altre biblioteche (Laveno e Varese in molti casi). Viene poi proposto una più accurata gestione del sito web, ma chi lo ha gestito fino ad oggi? Proporre maggiori informazioni in internet può essere un valore aggiunto ma non può sostituirsi alle informazioni con i mezzi tradizionali, come le bacheche. Inoltre ad oggi ci sono vari disservizi nel sito comunale proprio in voci importanti come quella dell’albo pretorio: per trovare le esatte informazioni invece di andare nell’apposita voce bisogna fare un percorso contorto comprensibile solo grazie alle spiegazioni dei dipendenti comunali, cioè tornando ai cari vecchi sistemi».
Entriamo nello specifico del programma di Quale futuro?.
Cosa proponete per Caravate?
«Il nostro programma affronta molti temi, tra cui l’unione dei Comuni. Se ci unissimo con Sangiano ci sarebbero dei vantaggi…»
Ad esempio?
«Ad esempio per quanto riguarda il polo comprensivo di Caravate. Qui ci sono le medie, a Sangiano no. Nel nostro programma proponiamo una maggior contribuzione a chi usufruisce dei servizi scolastici comunali pur non risiedendo a Caravate».
Sono un po’ perplesso. Non esiste già una convenzione tra i due?
«Be’ è chiaro che avendo un unico Comune questo problema non ci sarebbe e tutti ne avrebbero beneficio».
Dimmi un altro punto su cui la vostra lista punta forte..
«Uno dei punti a cui teniamo di più è quello legato allo sport. Fino a qualche hanno fa le società sportive erano sponsorizzate dall’Inda (l’impresa che si occupa di forniture per i bagni che aveva una sede a Caravate ndr.). Poi questa si è trasferita e da allora è stato un declino. Sono in seria difficoltà sia la pallavolo che la ciclistica. Il basket ha già chiuso e il calcio resite per l’impegno di Masciocchi. Nel caso in cui vincessimo, vogliamo garantire il massimo appoggio allo sport caravatese. Anche cercando nuovi tesserati e coinvolgendo i comuni limitrofi. Infine, sempre a proposito dell’Inda, vorremmo trovare un accordo con la società per utilizzare gli spazi da loro abbandonati per finalità sociali».
Insomma volete puntare sui giovani del paese.
«La nostra volontà è quella di creare una commissione giovani: cioè dare la possibilità ai ragazzi di proporre all’amministrazione iniziative da promuovere e renderli partecipi della vita del comune. Non tutti hanno la volontà di candidarsi ma con un approccio più leggero ci si può attendere una maggiore partecipazione».