Alan Breda, il candidato sindaco Arancio
Non perde un’occasione per ricordare “l’arancitudine” della sua lista, che fa da stimolo alle amministrazioni di Arcisate da 10 anni. E anche questa volta Alan Breda si è presentato alla conversazione con una bella cravatta arancione.
Breda, 33 anni nato e residente ad Arcisate, sposato da un anno con Laura, è un “libero professionista in ambito legale” da tre anni «Dopo aver fatto gavetta in giro per la provincia, in altri studi e associazioni». Fa parte del gruppo culturale La Fornace che organizza eventi musicali, mostre fotografiche, rievocazione di eventi storici. «Faccio parte anche delle Acli, cooperativa e associazione, di Arcisate». E, infine: «Sono donatore Avis e faccio parte della società di atletica» Due piccoli, ma sostanziali particolari: quest’ultima è la terza realtà sportiva dopo le squadre di calcio e basket.
«Faccio parte da 10 anni della lista Arancio: l’abbiamo fondata insieme io e Johnny Raccagni e mi sono candidato come consigliere in entrambe le tornate. Alle ultime elezioni non sono stato eletto solo per pochi voti: questa volta abbiamo deciso di invertire i ruoli. Lavorando da solo e avendo lo studio qui ad Arcisate, ho più tempo dei lavoratori dipendenti come Johnny, a maggior ragione se lavorano in Svizzera».
Al di là di loro, fanno parte del gruppo una serie di persone di Arcisate: «Alcuni di loro sono entrati in lista insieme a noi, altri si sono avvicinati nel corso di questi anni».
Requisiti richiesti: essere rappresentanti di una lista civica a tutti gli effetti, contrariamente ad altre liste “cosiddette civiche”: «Nel nostro statuto è precisato che non si può candidare chi è già iscritto a un partito. I partiti troppo spesso fanno scelte forzate che arrivano dall’alto. Vogliamo mantenere una libertà di agire che altri non hanno».
Se fosse sindaco, Alan Breda si occuperebbe innanzitutto: «Di smaltimento del verde: abbiamo intenzione di ripristinare la raccolta porta a porta che l’amministrazione precedente ha eliminato, lasciando un aggravio ai tanti possessori di giardino, che ora devono portarli ad Induno. Una questione che poi coinvolgerà tutta la raccolta differenziata, cercando di risparmiare con una nuova asta, e che ci hanno chiesto di risolvere in tutti i gazebo».
La seconda questione riguarda la viabilità che è stata cambiata e non sembra gradita: «Abbiamo intenzione di indire un referendum soprattutto sul cambio di viabilità verso Brenno, una strada provinciale su cui si affacciano scuole e asili, e la palestra comunale: ma che è molto frequentata dai frontalieri diretti a Gaggiolo. Un problema sociale. Naturalmente non siamo ciechi, e abbiamo di fronte le realtà della tangenziale e della Arcisate Stabio: qui si può solo fare pressione, ma non si può evitare di farla. Pensiamo anche di ricreare un contatto con la cittadinanza, con un consiglio comunale dei bambini, e un consiglio comunale degli anziani: che sono quelli che davvero vivono il paese». Sempre nell’ottica della comunicazione, l’idea era di mettere i social network al servizio della cittadinanza: «aprirli per esempio una volta alla settimana per un dialogo diretto con il sindaco. Infine, considerato il sempre più alto numero di stranieri, proponiamo un corso di italiano per i ragazzi che affrontano la scuola fatto dai pensionati: un modo per metterli insieme»