Primo dibattito pubblico a Cazzago Brabbia, nel segno della collaborazione bipartisan

cazzago brabbiaSerata “storica” a Cazzago Brabbia, dove nella sede della cooperativa in pieno centro storico si è svolto il primo confronto tra candidati sindaco che si ricordi a memoria d’uomo. A fronteggiarsi, davanti a circa 90 persone, i due candidati ad occupare la poltrona di primo cittadino, Emilio Magni per Rinnovamento e Tradizioni e Paolo Giorgetti per Piazza Libertà 1. Un velo di tristezza ha toccato tutti i presenti, colpiti per la morte di Giancarlo Fidanza, per tutti i cazzaghesi il Giancarlin piastrellista. Un dibattito pacato, che ha toccato vari temi proposti dai due moderatori della serata, Tommaso Guidotti di VareseNews e Chicco Colombo di Arteatro, “padrone di casa”: il destino della cooperativa, la visione in prospettiva futura del paese, l’associazionismo e il volontariato, il ruolo del sindaco. I due candidati hanno risposto a turno, con rispetto reciproco e manifestando la volontà di collaborare per il bene del paese, a dispetto di una campagna elettorale che nelle ultime ore si stava un po’ scaldando. È poi stato il turno delle tante domande dei cittadini intervenuti, che hanno voluto conoscere i nomi dei futuri assessori, l’impostazione che i candidati vogliono dare alla gestione del bilancio, il destino di alcune delle peculiarità di Cazzago, dalle Ghiacciaie alla Fornace fino al lago. Proprio su questo tema si è trovato una specie di accordo bipartisan, con la promessa che entrambi i candidati di impegnarsi per creare una sorta di “festival del pesce”, con un percorso culturale e storico che tocchi tutti i luoghi citati sopra, oltre alla casetta dei pescatori del lago che diventerà un museo. Sul finale si è registrato qualche breve scambio di battute che ha coinvolto il pubblico ed i due candidati (sulla scelta di rinunciare all’indennità di Magni e invece di farsela riconoscere di Giorgetti soprattutto), ai quali è stato risparmiato l’appello finale, constatato che di indecisi in sala non ce n’erano. Tutti a casa dunque, aspettando il responso delle urne ormai prossimo.

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