Vittoria dai molti significati per Cristina Galimberti
(Tommaso Guidotti) – Tanto tuonò, che non piovve. Settimane di clima elettorale teso, con accuse incrociate, polemiche, anche litigi, spaccature tra ex colleghi di partito e poi, il giorno dopo le elezioni, si registra la vittoria del sindaco uscente, Cristina Galimberti e della sua lista, Lega Nord e lista civica: «Sono contenta, il mio lavoro è stato riconosciuto ed è stata apprezzata la mia campagna elettorale – commenta la sindaca rieletta -. Fino alla fine ho pensato che tenere un profilo basso, improntato sulla correttezza, poteva avere un valore. Ho avuto ragione e non mi sono fatta spaventare dal risultato delle Europee, dove soprattutto il Pd ha fatto il botto. Ha vinto la mia scelta di puntare sul rapporto diretto con le persone». La Galimberti e la sua nuova squadra hanno portato a casa 575 voti e con lei in consiglio comunale siederanno Stefania Novazzi (35 preferenze), Nicodemo Panetta (30), Emanuela Trevisan in Ghiringhelli (22), Barbara Zanni in Colombo (20), Maria Anna Lemma in Contini (18), Luca Bernasconi (17), Ilaria Mai in Agostini (14), Marco Panizzardi (11): decisi i due assessori esterni (Ermanno Porrini e William Malnati)), rimane da stabilire le due donne che affiancheranno il sindaco nella squadra di “governo”. Ha vinto quindi la linea della Lega Nord e della stessa Galimberti, che ha deciso di rompere col passato e soprattutto col gruppo che fa capo ad Alessandro Vedani: “Impegno Civico” ha preso 421 voti (sommati quelli della Galimberti e quelli di Camplani fanno circa i 967 voti presi 5 anni fa da Lega Nord e Impegno Civico), con l’ex senatore che ne prende solo 19. L’unico che siederà in consiglio comunale sarà il candidato sindaco Mauro Camplani e certo non possono gioire nemmeno gli altri ex compagni di amministrazione della Galimberti: Alessandra Bertoni è stata la migliore con 42 preferenze, decisamente meglio di Susanna Vanetti ferma a 20, Maria Pozzi a 8 e Marco Giacobbo a 7, una debacle che lascerà il segno, senza dimenticare che i quattro tesserati della Lega Nord candidati con “Impegno Civico” (Camplani, Vedani, Pozzi e Giacobbo) rischiano l’espulsione dal Carroccio. Secondo in graduatoria Lorenzo Carabelli con la sua “Buguggiate nel cuore”: l’ex sindaco vicino al Pd che ha scelto di andare per conto suo con una squadra nuova ed eterogenea ha raccolto un ottimo risultato, con 456 voti. Della lista guidata da Carabelli siederà in consiglio comunale Matteo Sambo, che ha raccolto 29 preferenze e bene sono andati anche l’ex candidata sindaco del centrodestra Nicoletta Ferloni (25 preferenze) e il presidente dell’As Buguggiate, Alessandro Monti, anch’egli a quota 25 preferenze. Male, anzi malissimo la lista “Progetto Paese”, ferma a soli 400 voti: non è bastato il risultato del Partito Democratico alle Europee (672 voti pari al 37,20%) per dare la spinta a Massimiliano Comparin e alla sua squadra fatta di giovani e “senior”, apertamente appoggiata dal Pd provinciale e regionale. Unico a salvarsi dalla disfatta è stato il giovane Guglielmo Niada, che ha raccolto 57 preferenze: non siederà in consiglio comunale (ci sarà solo il candidato sindaco Comparin), ma è da lui che dovrà ripartire il Pd a Buguggiate. Da notare infine il dato sull’affluenza al voto, condizionato sicuramente dal clima creatosi in paese, un clima fatto più di liti tra esponenti delle varie liste che di programmi: alle urne si sono recati in 1911 su 2606 totali pari al 73,33%, dato non bassissimo rispetto alla media provinciale, ma che rappresenta un calo rispetto a cinque anni fa di 5 punti percentuali, pari a circa 130 voti. Un dato sul quale riflettere.
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