"Cardano Vive deve continuare". Ma nessun annuncio di accordo
A venti giorni dalla presentazione delle liste era difficile pensare che in tanti non aspettassero (finalmente) una parola definitiva sulle elezioni. E invece non c’è stata, o quasi. L’assemblea pubblica di Cardano Vive di mercoledì sera era pensata per fare una sintesi del lavoro svolto in due di amministrazione e parte qualche riferimento a progetti per il futuro, gli assessori di Cardano Vive si sono attenuti a questa linea. Assenti in sala il candidato del PD Bellora e i vertici locali del partito esterni alla giunta, seduti invece in prima fila Vincenzo Colucci e Milena Melato, gli ex esponenti del Pdl protagonisti dell’avvicinamento molto criticato a Cardanoincomune.
Nel corso delle serata qualcosa è emerso, ma senza dare una conclusione alla difficile trattativa che dal 9 febbraio, giorno della consultazione interna al circolo del PD che ha scelto Angelo Bellora, sembra essersi arenata forse senza via di uscita se non la rottura.
Il primo a squarciare il velo e parlare è Massimo Poliseno, il figlio di Laura Prati. Dopo la morte della sindaca, il marito e il figlio hanno provato a prendere in mano il testimone politico per portare avanti le idee e i programmi interrotti quel giorno di luglio. « A voi di Cardano Vive voglio dire il mio grazie per il sostegno costante che non ci avete mai fatto mancare – ha detto emozionato -. Non mi avete fatto sentire solo nel voler portare avanti le idee di mia mamma. La giustizia non è solo quella del tribunale, tutti possono nel loro piccolo contribuire a rendere giustizia a mia mamma. Serve un gruppo di persone che voglia raccogliere il testimone e le elezioni possono essere un momento per i cittadini per renderle giustizia». La continuità con il programma di Prati è stata da subito un condizione posta dell’attuale maggioranza nella costruzione di una coalizione. Per questo, anche dopo il voto del circolo PD e in queste ore, il riferimento è sempre a un “candidato di garanzia”. È esplicito il figlio di Laura Prati nella sua conclusione. «Penso a voi che fate parte di Cardano Vive e non a chi ha avuto comportamenti discordanti da altre posizioni espresse in passato. L’aiuto di tutti è ben accetto, ma se c’è la volontà di portare avanti il percorso iniziato da mia mamma. Una persona non muore finché non vengono uccise anche le sue idee: con voi posso affermare che mia mamma è ancora viva».
Ma dal punto di vista delle trattative elettorale, è in quel “voi” che si racchiude uno dei nodi più problematici. E non a caso l’unica domanda politica dalla platea è così diretta da seminare un attimo di panico. A farla è un militante di Rifondazione Comunista: «chiedo ai dirigenti del PD qui presenti (Franzioni e Mazzucchelli, ndr) di spiegarmi perché fuori è pieno di manifesti del candidato del PD e qui voi rappresentate una colazione senza sindaco». Perché il problema per i democratici c’è e molto evidente: in Cardano Vive c’è il PD (la sindaca era anche presidente provinciale del partito), Bellora è stato eletto dal circolo cittadino, ma non si trova un accordo e la spaccatura è sempre dietro l’angolo. «Cardano Vive – risponde Elena Mazzucchelli, presidente del Consiglio comunale e nel direttivo PD – nasce con il PD grazie all’intuizione di Laura Prati. Dire che il Pd non è in coalizione è scorretto. Nessuno ha mai detto che questa lista civica non deve continuare, anzi è da li che si parte: perché dovremmo sentirci in difficoltà?».
Ma le domande restano aperte: può il PD spaccarsi nel comune di Laura Prati? E se succede, come verrà gestita la rottura? Intanto i tempi stringono, si parla ancora di “prossimi giorni” per decidere. Ma i prossimi giorni portano dritti a metà aprile e a una campagna elettorale da iniziare dopo mesi di logoramento.