Poretti apre la sede e lancia la sfida a Progetto Castiglione
Una nuova sede e un nuovo logo per la lista civica Per Castiglione, che sostiene il sindaco uscente Emanuele Poretti. Sempre sostenuto da Lega Nord e Forza Italia, a differenza di cinque anni fa, i simboli dei due partiti saranno solo avventati sulla cervella elettorale, mentre, come ha spiegato Poretti, la lista sarà composta per due terzi da indipendenti, persone non iscritte a nessun partito.
L’inaugurazione della nuova sede è avvenuta sabato scorso, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, vicino alla casetta dell’acqua. Nel suo discorso Poretti ha voluto riassumere i cinque anni passati, anche presentato un apposito libretto che condensa tutta l’attività: «Vi si richiama il simbolo della lista “Per Castiglione”, ogni lettera ha un richiamo a quanto è stato fatto – racconta il sindaco uscente -. Alla fine c’è il mio appello ai cittadini per poterci permettere di finire quanto abbiamo iniziato».
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Poretti, nel suo discorso ha puntato molto sul lato economico della sua attività: «La passata amministrazione ha contratto mutui per più di dieci milioni di euro. Noi in cinque anni per 1,1 milioni. Inoltre solo calati i trasferimenti dallo stato per 1,2 milioni. Questa è la situazione in cui abbiamo dovuto lavorare, con una pesante eredità lasciata da Progetto Castiglione. Anche la polemica che hanno aperto sulla classifica della virtuosità dei comuni stilata dalla Regione e che ci vede agli ultimi posti, è pretestuosa. Se andiamo a vedere i dati l’amministrazione Battaini di Progetto Castiglione aveva un indice del 29,63. alla fine del loro mandato avevano 22,91. La nostra amministrazione ha riportato il dato più alto, al 23,68. Vuol dire che qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Casomai dobbiamo ringraziare loro per aver fatto arrivare Castiglione in quella situazione».
Poretti ha affrontato anche la polemica sull’esposto al prefetto presentato da Progetto Castiglione, sui conflitti di interesse ipotetici nell’approvazione del Piano di Governo del Territorio. «È arrivata la risposta del Prefetto, dove si dice che non è sua competenza entrare nel merito della validità della delibazione consigliare. È la conferma che tutto è stato fatto regolarmente: se dobbiamo dare in mano il paese a chi non conosce nemmeno a chi inoltrare gli esposti, siamo messi bene».