Gavirate incorona la sua prima donna sindaco
Il risultato appariva scontato sin dall’inizio. Da quando sembrava che nessuno volesse presentarsi e contendere la poltrona di primo cittadino a Silvana Alberio. Solo all’ultimo, si era costruita una seconda lista, giusto per dare “democraticità” alla consultazione elettorale di Gavirate.
Per Gavirate, con Gianni Lucchina sindaco, è sceso in campo con tutta l’energia e l’entusiasmo possibili. Ma non sono bastati a spostare un voto che la candidata di Noi di Gavirate aveva costruito negli anni, con un’azione di contrasto attenta e minuziosa all’azione della maggioranza. Una forza politico amministrativa nata tra i banchi dell’opposizione in cinque anni. Non poteva andare altrimenti il voto con Silvana Alberio eletta con il 67,72% dei votanti contro il 32,37% del contendente. Un consenso cercato, ogni giorno, con un’azione di attività di piazza puntuale e precisa che ha portato la squadra in mezzo alla gente nei luoghi simbolo del comune. la prima donna sindaco.
Ma, nonostante il clima, nonostante le sensazioni, Silvana Alberio fino all’ultimo ha trepidato e atteso per lasciarsi commuovere alla fine, davanti all’applauso liberatorio sorto al suo arrivo ai seggi: « Sono contentissima, è una grande responsabilità. Ci speravo nella risposta dei gaviratesi. Ora comincia la parte più dura ma lo sapevamo. E siamo pronti».
Poche parole mentre veniva sommersa dall’affetto della sua squadra e dei tantissimi sostenitori accorsi per acclamarla. E ancora commossa ha presenziato alla conta ufficiale dei voti e alla dichiarazione ufficiale della vittoria.
Da parte sua Gianni Lucchina è sereno: «In 25 giorni penso che abbiamo fatto l’impossibile e il risultato, con 1500 voti, è indubbiamente confortante. Mi congratulo con il nuovo sindaco e mi auguro che, per il futuro, ci sia una buona dialettica tra maggioranza e opposizione. Spero che non emergano nella maggioranza, le contraddizioni di una lista che è composita. Il nostro è un risultato certamente non sperato ma non abbiamo nulla da rimproverarci».
In consiglio comunale siederanno:
per la maggioranza: Amato, Biganzoli, Bramaschi, Brunella, Cappelli, Casacalenda, Musco e Parola
all’opposizione: Lucchina, Cerini, Interdonato e Mastrorilli
vittoria schiacciante, onore al merito.Chi perde sono ancora una volta le frazioni che
saranno dimenticate … questa amministrazione è troppo centrista e arroccata nel palazzo, e che ne dica il neo Sindaco, i partiti che l’hanno sostenuta(PD, FI, LEGA,ecc.) prima o poi presenteranno il conto!!!
Ha vinto il PD, ha vinto Renzi, il Partito di Renzi….ed ora tutti siamo renziani, anche quelli che non lo erano e non lo sono e continueranno a non esserlo.
E’ straordinario rilevare come in questo paesello qualcuno continui a ragionare in termini partitocratici, c’è sempre un qualcuno che ancora aspetta i Capipopolo e il rifugio dell’appartenenza, e se così non fosse per questo qualcuno sarebbe la vertigine, il vuoto…..assoluto.
Del resto anche alcuni giornalisti, a volte, sono incapaci di guardare al di là del recinto delle proprie convinzioni dottrinali dichiarate o non, ammesso che ancora ne esistano.
E’ impensabile per “un qualcuno” supporre che davvero ci si possa impegnare con spirito civico fine a se stesso solo ed esclusivamente nell’interesse del cittadino, e non per lobbies e tornaconti. E’ impensabile ed intimorisce al punto che i partiti, ormai in gravissime difficoltà, attaccano il cappello ad ogni piolo disponibile.
A pochi giorni dal risultato elettorale uno stuolo di Cassandre, più che altro sconfitte, già sentenzia sul futuro e sulle supposte (basse insinuazioni) acrobazie di arroccamento nel palazzo da parte del Sindaco e della sua squadra. Se non fosse che siamo nel 2014 si potrebbe pensare di essere nel 1014 dove supponenti Chierici percorrevano l’Europa predicando la peste come castigo divino e tutta un’altra serie di bieche amenità per mantenere il popolo seduto e rassegnato nella propria ignoranza, popolo che beveva ogni parola pur di confortare il proprio viscerale disagio. Fortunatamente non è più così, i borghi sono cresciuti e i cittadini sono ora consapevoli della propria forza, sanno che con volontà e impegno le cose si possono cambiare a prescindere dagli editti e dagli enunciati propugnati da interessati dottrinanti in disarmo.
Purtroppo ci sarà sempre un Don Basilio che continuerà in ogni caso a mugugnare ed inveire e calunniare, a soffiare veleno su ogni cosa. Perciò Sindaca Silvana e Compagine appresso, non lasciatevi condizionare dalle cavatine Rossiniane, bagatelle da opera buffa, e lavorate lavorate e mettete a frutto l’impegno civico invocato per il bene di questo nostro paese, per mantenere “Gavirate un buon posto dove vivere” (Brunella docet)………vi ho votati per questo!
Giangiacomo Rossini